La Chiesa è la cittadella dell'amore e il
rifugio delle anime, che cercano la pace e domandano conforto. È la
reggia dell'umiltà e dell'innocenza, dove le anime ricompongono ai
timori del Cielo, ritrovano le vie eterne della pace, vengono
saziate da angeliche vivande e ritornano alla semplicità
dell'infanzia.
Varcata la soglia, l'acqua benedetta
t'ammonisce che ivi tutte le tempeste sono sedate. Tocchi
quell'acqua e con essa la fronte, e t'accorgi che essa sa di sudore
e di lagrime; di sudore simile al tuo, di lagrime che potrebbero
essere quelle di tua madre. È un lavacro che suggerisce la fonte e
riconduce a improvvisa freschezza i pensieri.
La Chiesa, anche la più piccola e la più
povera, ti accoglie con i segni di una grandezza che non ti
intimidisce, ma esalta. Hai la sensazione di navigare sulla nave
dell'eternità.
Le abbandoni il cuore, che infreddito dalle
vicende umane, dalle delusioni, dalle amarezze, corre al fuoco, che
vede ardere davanti alla porta del tabernacolo e si scalda.
Fossi re, ti senti all'improvviso mendicante,
senza rimpianti per le cose terrene; fossi mendicante ti senti
all'improvviso arricchito dalla confidenza di Dio. Nel silenzio ti
senti ascoltato. I tuoi pensieri acquistano una voce, un
linguaggio, che non ha bisogno d'interpreti. Dio ti sente.
Volgi intorno lo sguardo e incontri i dolci,
assorti occhi dei santi. Maria dal suo altare, intenta a guardare
il suo Gesù, parve non accorgersi della tua presenza, ma ti seguì
con lo sguardo lungamente… Tutto, nella Casa di Dio, e lì per farti
sentire l'anima.
Se hai odiato, perdoni; se hai offeso lo
spirito di giustizia, arrossisci. Tornerai alla tua casa, tra gli
uomini, rifatto nuovo; arricchito dal coraggio di soffrire; ornato
d'umiltà; vinto nelle passioni e vittorioso nelle virtù.
Don Luigi Bosio, Siano i tuoi occhi
attenti e le tue orecchie aperte sopra questa casa, giorno e notte,
o Signore, «Parrocchia della Natività», Agosto 1950, Anno
I, N. 3.